28 febbraio 2006

Indagine sulle carceri USA di Iraq e Afghanistan

Human Rights First ha appena concluso un'ampia indagine sulle morti sotto custodia degli USA e la scorsa settimana ha pubblicato un rapporto intitolato: Responsabilità del Comando; morti di detenuti sotto custodia degli USA in Iraq e Afghanistan.
Il rapporto è molto esaustivo, ne traduco uno stralcio (il documento completo si può trovare qui):

"Dall'agosto del 2002, quasi 100 detenuti sono morti mentre erano nelle mani di ufficiali USA nel corso della "guerra globale al terrore". Secondo la classificazione degli stessi militari USA, 34 di questi casi sono omicidi sospetti o confermati; Human Rights First ne ha identificati altri 11 in cui i fatti suggeriscono che la morte sia il risultato di abusi fisici o di condizioni di detenzione crudeli. In circa metà delle morti analizzate, la causa di morte rimane non determinata o improvvisa. In totale, otto persone sotto custodia USA sono state torurate a morte."

L'indagine è molto minuziosa e documenta i casi uno per uno, con nomi di vittime, testimonianze, ecc. I casi sono suddivisi in: omicidi, cioè morti per tortura, abuso o forza (è da notare che la definizione data di omicidio è più ampia di quella giuridica, vedere nota n.3), e morti per cause ufficialmente non note, "naturali", o altre. Traduco un altro pezzo:

"Delle quasi 100 morti ... almeno un terzo sono state vittime di omicidio per mano di uno o più dei carcerieri. Almeno otto, e forse fino a 12, sono stati torturati a morte. Gli omicidi includono anche morti che i militari classificarono come dovute a "cause naturali", e morti che i militari continuano a classificare come "giustificate" [credo in base alla definizione giuridica, che escluderebbe alcuni casi, ndT]."

Human Right First sottolinea come, nonostante la CIA sia implicata in molte delle morti, nessun suo membro abbia dovuto affrontare accuse penali. C'è da aggiungere che "solo 12 morti sono risultate da punizioni di qualsiasi tipo da parte di ufficiali USA". In qualche caso i colpevoli (e non sempre tutti) sono stati puniti. Inutile dire che mi auguri che questo avvenga al più presto. E' possibile firmare una petizione a riguardo sul sito di HRF a questa pagina.

Aggiungo una considerazione: questo rapporto è un esempio di come l'informazione (anche se questa non è esattamente definibile come tale) dovrebbe essere fatta, di come si possa ricercare la verità senza essere faziosi o cercando lo scoop a puro scopo propagandistico. Dovrebbero averlo presente tutti quelli che hanno gridato allo scandalo vedendo e credendo ciecamente nel lacunoso (a dir poco) reportage sul fosforo bianco a Falluja. E dovrebbe anche far pensare chi difende sempre a spada tratta gli USA.

Nessun commento: