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28 maggio 2007

Cosa si deve sentire

Chi segue questo blog sa della mia adesione a un movimento per la diffusione di notizie sul Darfur e la promozione di un appello verso i principali telegiornali nazionali. Ebbene, da Inminoranza apprendo che c'è anche gente, o meglio gentaglia, che difende il governo di Karthoum adducendo il tutto a un complotto dell'Occidente imperialista per mandare truppe in quel paese, ricco di petrolio e di contratti petroliferi con la Cina, che guarda caso è il membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che più strenuamente si oppone all'intervento dei caschi blu in Sudan...
Non riporto neanche i link alle pagine in questione, si trovano nel post che ho linkato. Tuttavia faccio notare che una di queste contiene a sua volta link a siti come Luogo Comune e il sito sulle Scie Chimiche, nel quale tra le altre cose si sostiene che gli americani sono in grado di controllare il clima.
E vi ho detto tutto!
Un altro, invece, ospita un articolo di Claudio Moffa. Per sapere chi sia questo figurino, prego di leggere da Barbara: qui, qui e qui, mentre di alcuni strascichi della vicenda potete leggere sempre da Inminoranza e dai link nel post.
Insomma, la fuffa complottista non si ferma, così come dimostravano già le "teorie" alternative sull'11 settembre, neanche davanti al dolore e alla sofferenza ancora in atto in una regione martoriata da scontri etnici, prima che politici.

ps: tra l'altro, mi viene da aggiungere che questo terribile complotto ordito dalle potenze imperialiste occidentali è così ben ordito e mirato a convincere l'opinione pubblica, che dei comuni blogger hanno sentito l'esigenza di intraprendere un'iniziativa come Italian blogs for Darfur per promuovere una maggiore informazione sull'argomento in Italia.
Conclusione: voglio i soldi dalla CIA!!!

23 settembre 2006

Il coraggio di Report per smentire...Enrico Lucci

Forse qualcuno ricorderà un servizio di qualche anno fa di Enrico Lucci per le Iene, in cui mostrava alcuni aspetti discutibili o strani della vita quotidiana negli USA, intercalandoli con l'ironica citazione di una frase che suo zio era solito ripetere: "Gli Stati Uniti sono più avanti di noi!".
Ebbene, domani Report ci proporrà un filmato, Confronting the evidence, che espone tesi complottiste sull'11 settembre. Ma, come fa notare Attivissimo in questo post, il filmato risale a due anni fa, col risultato che molte delle tesi che propone sono ormai obsolete (vuoi perché ampiamente smontate dai debunker, vuoi perché non rispecchiano più la situazione attuale) e non sono neanche più sostenute dai maggiori siti complottisti statunitensi!
C'è da chiedersi dunque perché Report lo mostri ora; che lo faccia per dimostrare che Enrico Lucci sbagliava e che gli Stati Uniti sono più avanti di noi?

Enrico Lucci e Milena Gabanelli, protagonisti della titanica contesa!!!

15 settembre 2006

Crollo delle Twin Towers - La parola di un esperto

Leggendo i commenti di una notizia su Fisicamente, ho letto l'intervento di un ingegnere strutturista che fa delle osservazioni sulla dinamica del crollo delle Torri Gemelle. E con tutte le chiacchiere da bar-11-settembre che si sentono in giro, ritengo utile riproporre i suoi due interventi, che si distinguono per pacatezza e mancanza di faziosità:

Sono un ingegnere strutturista. Con questo ovviamente non ho la verità in tasca ma non trovo convincente, limitandomi a commentare il crollo, la teoria delle esplosioni controllate. Le lesioni dei pilastri dopo l'impatto hanno tuttavia lasciato integro quanto c'era sopra. Quando, causa l'incendio, i rimanenti pilastri del piano lesionato hanno ceduto tutta la "punta" è venuta giù e i vari solai hanno ceduto a cascata. Tenete presente che solai per uffici reggono più o meno 600 chili al metro quadrato e collassano (sempre indicativamente) per un carico circa tre volte superiore; figuaratevi se ci arriva sopra qualcosa come il peso di una decina (o più) di piani di un grattacielo, peso amplificato a dismisura dal carattere impulsivo dell'impatto. Si saranno innescati poi ulteriori meccanismo di collasso; per esempio le colonne, non più trattenute lateralmente dai solai saranno andate soggette a instabilità per carico di punta. Per una disamina migliore bisognerebbe conoscere nel dettaglio la struttura portante, naturalmente, e produrre complicate simulazione con programmi agli elementi finiti. Io mi limito a parlare sulla base di quella che è la mia esperienza, per quello che vale.Tra l'altro nel crollo, la "punta" non è inizialmente venuta giù per moto rettilineo dall'alto verso il basso ma nei primi momenti ha ruotato, schiacciando sulla parte lesionata come ci si doveva aspettare; in alcune immagini, fatte vedere in questi giorni, si vede abbastanza bene come l'asse del grattacielo disegnasse una linea spezzata nel momento di incipiente collasso. Gli sbuffi che si vedono fuori uscire dalle finestre durante il crollo li posso spiegare come aria che viene compressa da quanto sta crollando, come l'aria che in un cilindro è compressa da un pistone.

Insomma applicando il rasoio di Okkam cosa è più semplice? Che il crollo sia avvenuto causa l'impatto di un aereo gigantesco o perchè avevano in precedneza minato le colonne portanti?

Un po' strano mi appare invece il crollo del terzo edificio.

Dove si possono nutrire perplessità è sull'abilita di neofiti a pilotare con tanta precisione aerei di tal fatta; ho però visto intervistare piloti (non ricordo su che rete, pochi gioni fa comunque) che spiegavano come la cosa non fosse così impossibile. Ma qui non so che dire non avendo esperienza di pilotaggio di aerei...

Ciao
Marco (dal Trentino)

e ancora:

A completamento del mio predente intervento va sottolineato che NON è la temperatura di fusione dell'acciao il parametro da considerare per la crisi di una struttura. Una trave in acciaio (per esempio il classico Fe36 delle costruzioni civili) a 700°C di temperatura "collassa" con un carico pari a circa il 25% di quello a temperatura ambiente! La crisi della struttura può avvenire anche molto prima dei 700 gradi se il carico applicato è superiore a quello critico per una data temperatura. Non dobbiamo pensare che una struttura vada in pezzi solo se le sue travi sono fuse.Inoltre la dilatazione del ferro è più o meno impedita dalle giunzioni con gli altri elementi e questo può innescare classici fenomeni di instabilità (carico di punta, imbozzamento, svergolamento delle sezioni, effetto "P-Delta"... scusate i tecnicismi) per cui una struttura portante (trave o pilastro) può cedere sotto carichi sorprendemente bassi rispetto a quelli teorici per cui era stato pensato.

Per quanto attiene il peso che "non aumenta per magia" bisogna fare attenzione; l'urto (sto pensando alla "punta" della torre che si schianta sui piani inferiori) è un fenomeno di tipo impulsivo per cui una forza (il peso, in questo caso) ha la capacità di aumentare a dismisura il suo effetto. Gli effetti dinamici (prodotti da cose che si muovono) possono essere devastanti; per fare un esempio che non c'entra niente col fatto ma rende l'idea, nei ponti il peso di un camion va amplificato del 40% per il solo fatto che si muove e non sta fermo! Secondo voi un vento di 65 km orari può sbriciolare un ponte in acciaio e calcestruzzo? Ebbene è successo (Ponte di Tacoma, 1940) per effetti "secondari" (si fa per dire, viste le conseguenze...), ora ben conosciuti.

Tenete ancora presente che i singoli piani (solai) sono carta velina per delle strutture (la "punta" delle Torri Gemelle) che gli piombano dall'alto in quel modo; niente di strano che cedano di schianto. Sarebbe incredibile il caso contrario. Eppure questa "carta velina" ha l'effetto importante di legare a sè i pilastri. Venendo a mancare tale abbraccio i pilastri si trovano improvvisamente "nudi" e possono collassare con carichi molto molto bassi (carico di punta).

Ci sono ottime ragioni, senza avere visto gli atti dell'inchiesta, per pensare che il crollo delle Torri Gemelle sia avvenuto proprio secondo la spiegazione ufficiale. E' la cosa migliore che abbiamo, a mio parere. Eventuali complotti dovrebbero essere meglio provati, ben oltre qualche fotogramma preso qui e là ed ampiamente insufficienti per demolire la spiegazione del crollo come conseguenza dell'impatto degli aerei. E' una situazione che mi ricorda quella della presunta cospirazione per cui la NASA non sarebbe mai andata sulla Luna, tesi che nessun astronomo condivide.

Questo non toglie altre stranezze alla vicenda, sottolineate in vari interventi (l'abilità dei piloti principianti, la CIA o FBI che non legge -diciamo così- le informative, la vendita del ferro, gli imbarazzanti -aggiungo io- rapporti d'affari tra i Bush e la famiglia di Bin Laden ecc.). Eppoi Bush jr mi appare troppo idiota per architettare piani così diabolici; d'accordo direte voi è un fantoccio manovrato da altri.

Insomma, almeno per quanta riguarda il fatto tecnico del crollo delle Torri Gemelle, non riesco a vedere verità alternative a quelle ufficiali. Ovviamente se un giorno ci saranno prove stringenti (purché lo siano davvero) del contrario mi ricrederò.

Marco (dal Trentino)

Come nota, aggiungo che nessuno, cioè nè il moderatore (che è un fisico) nè qualcun altro si è preso la briga di rispondere alle sue osservazioni.

12 settembre 2006

11 settembre e Matrix

Non sarebbe stato male riprendere a postare con qualche riflessione su ciò che accadde 5 anni e un giorno fa, ma non è stato possibile.
Ero comunque certo di una cosa: alla termine del mancato post avrei raccomandato a chi leggeva, per rispetto verso le migliaia di persone che persero la vita quel giorno, di dare un'occhiata alle inchieste di Paolo Attivissimo e di Aribandus sull'11 settembre, volte a smentire le tesi cospirazioniste che attribuiscono a membri del Governo degli USA la responsabilità di quelle morti.
Mi sembra doveroso, perché tali tesi si sono diffuse grazie ad alcuni siti e, recentemente, a filmati che cercherebbero di dimostrare che la tesi ufficiale mira a nascondere la verità, ovvero che tutto ciò che accadde quel giorno farebbe parte di una ben precisa strategia.
E dunque, parlare e diffondere la conoscenza di questi siti mi sembra essenziale per impedire che persone anche ben intenzionate, ma magari ingenue, si facciano prendere in giro da certa gente. Perché in realtà nessuno ha il tempo di andare a verificare ciò che trova scritto, per cui si tende a dare per buono ciò che si legge, e ci si convince che le cose stiano proprio così.

Ieri, in seconda serata, c'era una puntata di Matrix in cui si riparlava di queste tesi cospirazioniste, con Giulietto Chiesa e Maurizio Blondet da una parte e Jas Gawronski e Alessio Vinci dall'altra. Non entro nel merito delle argomentazioni esposte, ma mi limito a fare alcune osservazioni sui due ospiti "complottisti". Il modo in cui hanno condotto il dibattito e risposto alle domande che gli si faceva per motivare le proprie posizioni mi è sembrato chiaramente esemplificativo dell'atteggiamento comune tra chi crede in queste tesi alternative.
La parola magica è proprio questa: "alternativo". Le persone (Chiesa e Blondet) che vedevo in trasmissione mi sembravano pronte a tutto pur di contraddire la posizione ufficiale del governo USA sui fatti di quel giorno. Fregandosene della coerenza delle proprie! Perché ci si aspetterebbe che chi decide che una versione non gli piace ne debba avere a disposizione una ALMENO altrettanto convincente e completa. Ma non è così.
Si sono toccati momenti di pura assurdità logica: secondo Chiesa nessun aereo ha colpito il Pentagono, e quando gli hanno chiesto di spiegare che fine dovesse aver fatto il velivolo con le 67 persone che aveva bordo, ha avuto il coraggio di dire: "non lo so, devono spiegarmelo loro"!!!
Capito? Quindi: io mi faccio la teoria alternativa, e voi mi tappate i buchi. Più comodo di così... (sul sito di Matrix, potete trovare il passaggio nella Parte 4 al minuto 10'50").
Altra perla che prova ciò che scrivevo riguardo l'esigenza di negare sempre e comunque la versione ufficiale: parlando del volo precipitato in Pennsylvania, Chiesa mette in dubbio che il segno lasciato sul terreno "corrisponda a un aereo di quelle dimensioni" (ma che ne sa lui di che segno lascia un aereo? lasciano tutti lo stesso segno? non dipenderà da carico, inclinazione, velocità, terreno...?), arrivando a dire che non è caduto lì, ma da un'altra parte.
Mentana: "Perché?"
Chiesa: "Non lo so."
Provare per credere: Parte 5, 6'00".

02 giugno 2006

Il vostro grosso grasso raccontapalle

Che il personaggio Michael Moore sia poco limpido mi era già chiaro, ed emigrante ne rende noto un esempio interessante.

17 maggio 2006

E ora cosa diranno i complottisti?

E' notizia recente che il Pentagono ha reso pubblico il filmato dell'attacco dell'11 settembre che aveva dato adito ai complottisti, proprio per la mancanza di filmati, di ipotizzare che in realtà si trattasse di un missile o di qualcos'altro. In realtà i frame singoli giravano già in rete da un po', tuttavia c'è qualche elemento in più. Ne parla il Corriere della Sera, dove è possibile vedere il filmato, mentre Aribandus fa qualche commento ed evidenzia gli elementi visibili dell'aereo in una animazione.

16 marzo 2006

Altra bufala?

Poco tempo fa si era sparsa la notizia secondo cui ci sarebbero stati italiani ad Abu Grahib. Notizia diffusa, indovinate da chi? Ovviamente dalla Al Jazeera italiana, ovvero RaiNews24. Ebbene, leggete questo articolo (da Alex Marra, che a sua volta ha preso da Il Foglio):

RAIBUFALE24 international
Sigfrido Ranucci è quel giornalista al servizio della più bolscevica televisione del mondo occidentale, diretta del postcomunista Roberto Morrione. Rainews24 purtroppo è vista da pochi italiani, viceversa il Cav. Non avrebbe bisogno di fantomatici sondaggi americani per godersi il sorpasso su Prodi. Nei mesi scorsi, il tosto Ranucci aveva fatto uno scoop mondiale sull’uso illegale del fosforo bianco a Fallujah da parte degli americani, finito poi in barzelletta ancor più del Nigergate di Bonini&D’Avanzo.
Ieri la rivista americana molto di sinistra che si chiama Salon ha svelato un altro clamoroso falso della tv italiana al servizio dei repubblichini di Tikrit: il famoso prigioniero incappucciato di Abu Ghraib, nei giorni scorsi intervistato dal New York Times e in precedenza, in anteprima mondiale, da Raibufale24, non è affatto l’uomo ritratto in quelle terribili fotografie che un bravo soldato dell’esercito americano, nel dicembre 2003, aveva consegnato ai suoi superiori, denunciando così lo scandalo di Abu Ghraib. Quell’uomo spacciato per l’incappucciato dal giornalista italiano prima e dal New York Times poi, era un altro. Ovviamente non si può escludere che anche il gerarca baathista Ali Shalal Qaissi sia stato a sua volta incappucciato, ma è difficile e certamente non è l’uomo delle fotografie. Salon lo ha svelato, il Pentagono lo ha confermato, infine lo ha ammesso anche il New York Times. Il giornale newyorchese ha subito riconosciuto l’errore, pubblicando due articoli, e ha immediatamente aperto un’inchiesta interna come nel caso del falsario Jayson Blair. Il sito di Raibufale24 fino a ieri sera non riportava la notizia. Il falso incappucciato, tra le altre cose, aveva detto a Ranucci che tra i suoi torturatori c’erano anche agenti italiani o che parlavano italiano, quando è notorio che il Pentagono vieta categoricamente alle società di contractors di assumere cittadini non americani. Eppure Prodi e la sinistra intorno a quell’intervista di Ranucci hanno fatto un gran baccano, anche parlamentare. Esattamente come fecero Fassino & co. ai tempi della “strage nascosta” di Fallujah, anch’essa opera dell’ingegno congiunto di Ranucci, Raibufale24 e di qualche nostalgico del dittatore nazionalsocialista. Ranucci, a differenza di oltre 200 giornalisti internazionali, non era presente alla battaglia di Fallujah, eppure secondo il suo reportage gli americani hanno usato gli elicotteri per sganciare gas proibiti sui civili, come e peggio del Vietnam col napalm. Gli analisti militari hanno smontato punto per punto la ricostruzione di Ranucci e finanche il marine “pentito” è stato costretto a smentire e ad accusare Raibufale24 di essere stato citato fuori dal contesto. Il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, e i più seri esponenti del centrosinistra non hanno niente dadire su Raibufale24?

Ora, puntualizzo che la storia di Abu Grahib in sè è grave, ed è giusto che vi si indaghi (avevo già parlato dell'indagine di Human Rights First, a questo proposito), ma non mi piace che ci sia chi spaccia per scoop notizie di seconda o terza mano, come era in questo caso, per i soliti scopi propagandistici. E non mi va che questo venga fatto con denaro pubblico.

Update: Roberto Morrione, direttore di RaiNews24, ha risposto a Il Foglio.