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08 giugno 2007

Che i bigotti abbiano ragione?

Pochi giorni fa leggevo questa notizia:

Kakà: "Vergine al sì. La sfida più difficile"

...e oggi leggo questo:

Milan: Kakà operato agli occhi.

23 aprile 2007

L'ultima volta ero bambino

Scusate, ma quando ci vuole, ci vuole! :)

04 dicembre 2006

Manageriale online

Alcuni mesi fa, grazie a un amico, ho scoperto Hattrick.
Si tratta di un gioco online a cui sono iscritti quasi un milione di utenti in tutto il mondo (la maggior parte in Europa).
Ogni nazione ha un certo numero di serie (l'Italia ne ha dieci) organizzate in gironi da otto squadre. Per poter partecipare si fa richiesta dal sito, e dopo un po' di tempo vi viene assegnata una squadra, generalmente appartenente alla serie X, che dovete gestire e migliorare per conquistare la promozione a gironi di serie successive.
Per apprendere le varie funzionalità del gioco esiste un tutorial, ovvero c'è una serie di prove il cui superamento dà dei premi in denaro che si possono utilizzare per iniziare a potenziare la squadra. Volta per volta è così possibile accedere a nuove caratteristiche del gioco, fino a ottenere la licenza. A questo punto, si dispone del gioco completo.
Esiste un forum, nel quale è possibile chiedere a giocatori più esperti consigli per andare avanti, e c'è la possibilità di vendere o comprare giocatori all'asta, una delle cose più divertenti; si amministra l'economia del club, e gestisce l'allenamento dei giocatori per farne migliorare le abilità.
Esistono anche regole abbastanza rigide su alcuni aspetti del gioco, che fanno sì che non ci siano perditempo o "cazzeggiatori", elemento che va a tutto vantaggio dello spirito di collaborazione e dell'onestà tra gli utenti.
In generale, per chi è appassionato di giochi come i vari Football Manager o Scudetto può essere senz'altro interessante, lo consiglio vivamente.

12 luglio 2006

...e ora ridateci la Gioconda

Diciamolo: la finale non è stata una bella partita. Abbiamo sofferto molto più di quanto non si sarebbe potuto immaginare, speravo che la Nazionale avrebbe fatto ciò che aveva fatto con la Germania, ma non è stato così. Gli azzurri sono stati bravissimi a reagire allo chock del rigore dato nei primi minuti, e nel primo tempo siamo stati molto pericolosi, ma nel secondo tempo, quando ci si attendeva che venisse fuori la nostra presunta maggiore freschezza atletica, ci hanno messo molto in difficoltà. Henry ha fatto in area nostra ciò che ha voluto, e a mio parere Cannavaro non ha disputato la sua migliore partita, si vedeva che era molto stanco già da metà del secondo tempo. Questo tuttavia non toglie nulla a una vittoria comunque meritata, che ha premiato un gruppo unico nella sua omogeneità e capace di sopperire alle mancanze dei singoli in maniera straordinaria con una voglia e una determinazione che hanno permesso di superare tutti gli ostacoli che si sono frapposti lungo il cammino.

Vorrei però sottolineare un altro aspetto. Chi, come me, nell'82 era piccolo o non ancora nato, è cresciuto in una specie di complesso per non aver assistito all'urlo di Tardelli, o alla mitica semifinale di Messico '70 contro la Germania, ed è vissuto nell'attesa di qualcosa che sembrava non arrivare mai. Ebbene, questi Mondiali hanno restituito la Nazionale alla mia generazione. Meglio, la mia generazione se ne è riappropriata, ora abbiamo anche noi la nostra semifinale Italia-Germania, abbiamo anche noi il nostro urlo liberatorio (quello di Grosso), abbiamo anche noi il nostro "Campioni del mondo". Ora la nazionale campione del mondo appartiene anche a noi, con i suoi Cannavaro, Buffon, Zambrotta, Pirlo, Gattuso, e uno Spirito di Gruppo unico. E questo senza dubbio riavvicina molti al calcio, specie dopo la bufera di questi mesi, che però, sottolineo, appartiene più alla sfera dirigenziale che a quella del gioco in sè.


Un solo appunto, della festa al Circo Massimo non mi è piaciuta molto una cosa, cioè quando Toni, che pure è un giocatore molto corretto, ha fatto cantare tutti in coro "E chi non salta è un francese" sulle note di "Bella ciao". Non mi è sembrato molto rispettoso nei confronti degli sconfitti...ok, erano i francesi, però...

Comunque, in quel momento...ho saltato anch'io...pochino...

07 luglio 2006

Il vero motivo per cui l'Italia ha vinto

Ok, sono in ritardo, ma in questi giorni non ho proprio avuto tempo di postare. In ogni caso, credo che quasi tutti abbiano visto la semifinale con la Germania e abbiano vissuto le intense emozioni che ha dato, nonostante la partita sia stata senza goal quasi fino alla fine. Credo davvero di avere assistito a un pezzo di storia calcistica della nazionale italiana, e ne sono orgoglioso.
Ciò che non tutti sanno, invece, è il motivo per cui abbiamo vinto; ma quali Cannavaro, Buffon e Pirlo, la ragione è che Luthien, pochi minuti prima del goal di Grosso, ha messo sul televisore il troll che vedete nella foto, dalla parte della porta della Germania!!! Ovviamente durante la finale sceglieremo il momento adatto per far entrare in azione il troll, anche se sono sicuro che stavolta riusciremo a battere sonoramente i francesi. Forza Italia, Forza Azzurri!!! :)

PS: aggiungo alcune foto e immagini simpatiche arrivatemi dopo la nostra vittoria.


23 maggio 2006

Il Corriere ci arriva oggi

Sulla pagina web del Corriere si dice la stessa cosa che avevo già detto in un precedente post qualche giorno fa, riguado la canzone di Elio e le Storie Tese sui favori alla Juve. Ci sono anche i link al file audio, al filmato (più piccolo di quello che avevo segnalato io) e al testo.

18 maggio 2006

Loro l'avevano detto

Visto tutto quello che sta succedendo nel mondo del calcio in questi giorni (e chissà per quanto tempo ancora) non ho resistito alla tentazione di far sentire (accendere le casse, prego) una canzone di EelST contenuta nell'album Peerla del 1998, ma che è attualissima ancora e soprattutto oggi, intitolata "Ti Amo Campionato". La eseguirono anche a Mai Dire Gol, è possibile vedere qui il filmato, vivamente consigliato, e visibile anche da chi usa Firefox.
Visto che ci sono, faccio anche un piccolo commento sulla canzone: premetto che non è un buon esempio delle capacità compositivo-esecutive del simpatico complessino, in quanto essa è esclusivamente funzionale al testo; si basa su una loro canzone, Ti Amo, che ha conosciuto diverse versioni, tra cui quella che portarono al concerto del 1° maggio 1991 e che fu censurata dalla RAI per il contenuto di denuncia. Il sound richiama spudoratamente quello di Robert Miles, che molti ricorderanno per alcune canzoni dance di successo che si caratterizzavano per gli assoli di tastiera.
Il titolo è un ottimo esempio della capacità del gruppo di giocare con le parole e con i doppi sensi. Se infatti il testo è una critica ai favori fatti alla Juventus nel campionato '97/'98, da cui il titolo ironico, d'altro canto si può intendere il sostantivo e complemento oggetto "Campionato" come un aggettivo, dicendo così che si tratta della canzone "Ti Amo"...campionata, ovvero con i suoni campionati molto utilizzati da quel tipo di musica dance.
Per ora mi fermo qui, parlerò di EelST in qualche altra occasione.

15 maggio 2006

Dalle stelle alle stalle

Nella domenica in cui Fernando Alonso fa lo Schumacher e conquista un meritato primo posto al Gran Premio di Spagna, e in cui Ivan Basso mostra tutta la sua classe, ho visto due tennisti eccelsi dare spettacolo al Foro Italico. Per 5 ore e 6 minuti hanno dato vita a uno tra i più bei match mai visti, che ha visto 3 tie breack su 5 set giocati, nel primo dei quali Federer ha strapazzato Nadal 7-0, ma che ha visto quest'ultimo fare un prodigioso recupero e vincere il punto sull' 1-3 nell'ultimo e decisivo tie breack, che l'ha riportato in carreggiata e gli ha permesso di vincere, a 19 anni, per la seconda volta consecutiva il torneo di Roma ed eguagliare il record di 53 vittorie consecutive su terra.

Dopodichè, ho visto allibito le immagini di una festa assolutamente surreale e fuori luogo, e ho visto le lacrime di coccodrillo di chi per anni ha tiranneggiato a destra e a manca, e ora fa l'agnellino chiedendo con voce rotta di non fargli domande ma di dire solo ciò che ha da dire, perché non ha la forza per fare altro. Comodo, no?

09 marzo 2006

Infortunio casuale?

C'è confusione. Nello sport c'è una grossa confusione che vive su un equivoco. Preciserei, nello sport agonistico che si adagia su immensi giri di affari. Negli ultimi anni in particolare si è assistito, principalmente nel calcio ma anche in altri sport olimpici, a un ingresso sempre più aggressivo di chi "porta i soldi", dalle pay-tv, che per esempio hanno fatto sì che le partite del campionato fossero spalmate in diversi giorni, agli sponsor; tutto ciò anche ad opera dei massimi organismi federali internazionali.
L'equivoco è confondere quello che in teoria è un accidente con il fine. E confondere quello che in teoria dovrebbe essere il fine con un mero accidente. Perchè la pratica fisica è innanzitutto un modo per stare meglio, per essere più sani, e in questo contesto il risultato di una gara agonistica non influisce minimamente sul raggiungimento di questo obiettivo. Quando invece, per motivi essenzialmente economici questo non accade, si antepone il risultato a qualsiasi cosa; e in questo contesto il doping non è che una logica conseguenza, anche a danno della salute dell'atleta, così come la famosa mancanza di fair play, per citare solo due effetti "collaterali".
Perché faccio questo discorso? Forse saprete di ciò che è accaduto durante la partita Treviso-Reggina: l'attaccante Pinga, per cercare un rigore, ha allargato in maniera maldestra la gamba verso il portiere Pavarini in uscita e lo ha colpito sul volto con un calcio. Esito: operazione a naso e zigomo, con possibili conseguenze permanenti.
La cosa che mi spaventa è che in questo mondo la cosa abbia perfettamente senso: il Treviso ha bisogno di punti per salvarsi, se non lo fa tutti ci perdono soldi, società e calciatori, e allora ogni mezzo che permetta di ottenere il risultato è lecito.
Sia chiaro, non mi aspetto che le cose possano stare diversamente, tuttavia non ci si può a questo punto stupire del fatto che non vada sempre come si spera, e in certi casi qualcuno si fa male più del solito. Fin troppo sempice.