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07 marzo 2008

Grandshow

In questi ultimi giorni la "querelle" Glashow-Carlucci (!!!) ha avuto un ulteriore sviluppo. Di seguito, propongo la lettera che il Premio Nobel (dei due, è il primo) ha inviato alla subrette (dei due, è la seconda). L'ironia dell'ultima frase è semplicemente grandiosa.

Il testo originale in inglese, così come la traduzione, è preso da qui.


Gentile Signora Carlucci:

Grazie per la sua lettera di richiesta per quanto riguarda la pubblicazione di Altarelli et al. su Nuovo Cimento proprio dopo la scoperta di Ting-Richter.

Come lei forse saprà l’affermazione degli autori - che il bosone appena scoperto potrebbe essere un mediatore debole neutro - è falsa. Questo per loro non è motivo di cui vergognarsi. Congetturare è il mestiere dei teorici, e noi spesso troviamo che le nostre stesse congetture sono sbagliate.

Io stesso ho pubblicato più di qualche articolo rivelatosi poi errato. Così accade alla maggior parte dei colleghi. Questo fa parte del gioco!

La pubblicazione di Altarelli et al. è giusto una delle tante pubblicate anche se con interpretazioni false della particella J/PSi. Per sua informazione aggiungo di seguito i titoli di otto pubblicazioni dal primo numero del 1975 del Physical Review Letters. Tutti questi lavori cercano di spiegare la nuova particella. Due sono corretti, uno è ambiguo, e cinque sono completamente sbagliati. Le pubblicazioni false includono due dai Premi Nobel (Schwinger e Yang) e una dal vincitore del Wolf Prize e del National Medal of Science (M. Golhaber). Altarelli et al. sono in eccellente compagnia.

Gli scienziati pubblicano risultati speculativi non perché essi siano veri, ma perché essi potrebbero essere veri. Se si trattengono dalla pubblicazione delle loro speculazioni per paura che esse non possano essere vere, non ci sarebbe progresso nella scienza. Perfino i nostri più grandi eroi, Galileo, Newton e Einstein, hanno pubblicato speculazioni che si sono poi rivelate abbastanza sbagliate.

Posso fornirla di citazioni, se lei desidera controllare le loro competenze scientifiche.


Cordialmente

Sheldon Lee Glashow

22 febbraio 2008

Scontro tra titani



Dopo la vicenda del Papa alla Sapienza, e la lettera inviata al Rettore dell'università da parte di molti fisici, la nomina al ruolo di Presidente del Cnr di uno di questi, vale a dire Luciano Maiani, ha subito un momentaneo arresto. La vicenda si è poi risolta, con la nomina dell'eminente fisico.
Tuttavia, in quei giorni hanno trovato posto le affermazioni dell'onorevole (?) Gabriella Carlucci, che mettevano in dubbio la legittimità della nomina, e soprattutto la chiara fama del fisico in questione, tirando in ballo anche una presunta opinione negativa del Premio Nobel Sheldon Glashow, col quale Maiani elaborò il cosiddetto modello GIM (Glashow-Iliopoulos-Maiani).
In questa pagina trovate gli articoli in ordine cronologico, con il botta e risposta tra la Carlucci, sempre vicina al mondo dello spettacolo, e Glashow, con in aggiunta un interessante commento del Prof. John Iliopoulos sullo stato delle cose in quegli anni.

16 maggio 2007

Evidenze di materia oscura

Un'eccitante notizia che potrebbe interessare gli appassionati di astronomia:

Materia oscura: trovata una prova concreta
È un anello biancastro incastonato tra le stelle. «Ma è soprattutto una delle prove più inequivocabili dell’esistenza della materia oscura», dice orgoglioso James Jee della John Hopkins University di Baltimore (Usa) alla guida del team che ha ottenuto il risultato con il telescopio spaziale Hubble. L’anello è stato scoperto nel cluster di galassie «ZwCI0024+1652», ha un diametro di 2,6 milioni di anni luce e dista dalla terra 5 miliardi di anni luce. La scoperta è casuale ed emersa da una ricerca riguardante la distribuzione della materia oscura nell’universo.

TRACCE INDIRETTE - Le tracce della sua esistenza sono indirette e in genere se ne percepisce la presenza perché piega la luce proveniente da galassie poste dietro a essa. La materia oscura rappresenta uno dei grandi enigmi del cosmo. Secondo le teorie lo riempie per il 23 per cento, poi si aggiungono il 73% di energia oscura e il 4% della materia nota che costituisce l’universo che noi vediamo. Materia e energia sono state battezzate «oscure» proprio perché dovrebbero esistere, ma non si sa di che cosa siano realmente costituite. «Lavoravo da oltre un anno alle immagini dell’anello biancastro - racconta Jee – ed ero convinto che si trattasse di un difetto della fotografia. Ma più i dati erano studiati, più emergeva la convinzione che fosse reale. Alla fine quasi non credevo al risultato che ora appare come certo e inequivocabile».

SCONTRO GALATTICO - È curioso, racconta l’astronomo, che la gigantesca formazione di materia oscura sia il frutto di un tremendo evento cosmico, uno scontro fra cluster di galassie avvenuto 1,2 miliardi di anni fa. Il risultato è il frutto ancora straordinario del telescopio spaziale Hubble il quale, trovandosi intorno alla Terra, permette di vedere ciò che a noi sul pianeta è impossibile scorgere a causa della presenza dell’atmosfera.

Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti... :)

25 novembre 2006

Premio Nobel 2006 per la Fisica: le motivazioni

Bene, come promesso un po' di tempo fa cercherò di spiegare perché è stato assegnato il Nobel per la Fisica a John Mather e George Smoot.
Le motivazioni ufficiali dicono: For their discovery of the blackbody form and anisotropy of the cosmic microwave background radiation.

Detto in parole povere significa che hanno scoperto (o meglio, verificato) che la radiazione di fondo, detta anche radiazione fossile, residuo del Big Bang, possiede una distribuzione di densità di energia simile a quella di un corpo nero, e hanno inoltre verificato che la sua intensità presenta delle piccolissime variazioni a seconda della direzione in cui la si misura (anisotropia).

Ma che significa? perché è importante?
Procedo con ordine.

Il corpo nero (non inganni il nome, non è necessariamente nero!) è un oggetto ideale, come se ne usano tanti in fisica, che ha la proprietà di assorbire totalmente la radiazione elettromagnetica che lo colpisce, riemettendola secondo una distribuzione che dipende esclusivamente dalla temperatura del corpo stesso. Per fare un esempio, le stelle costituiscono con buona approssimazione un corpo nero.

Per radiazione di fondo si intende invece quell'insieme di onde elettromagnetiche provenienti dal cosmo la cui sorgente non è identificabile con nessun particolare oggetto celeste. Esistono infatti numerose sorgenti di raggi X, gamma (che sono onde e.m. di diversa frequenza), di neutrini ecc., ma tutte sono riconducibili a particolari sistemi, come stelle di neutroni, galassie, quasar, buchi neri e così via. La radiazione di fondo, invece, permea tutto lo spazio, e la si interpreta come il residuo del Big Bang, l'evento che avrebbe dato vita all'Universo miliardi di anni fa.
Le misurazioni hanno rivelato che lo spettro della densità di energia (ovvero l'insieme dei valori assunti da essa per ogni intervallo di lunghezza d'onda esaminato) di questa radiazione si accorda in maniera ottima allo spettro di un corpo nero. La misura che ha fruttato il premio Nobel a Mather e Smoot ha infatti rivelato che c'è uno straordinario accordo tra i dati sperimentali e la curva teorica, per cui la radiazione di fondo è probabilmente la "migliore" realizzazione reale di un corpo nero, e rappresenta perciò una conferma del modello del Big Bang. In più, questo ha dato la possibilità di calcolare il valore della temperatura che permetteva il migliore accordo, per cui si è ottenuta una misura estremamente precisa della T della radiazione cosmica, che risulta essere di (2.725 +- 0.002) K. Si tratta di uno dei parametri cosmologici meglio determinati, allo stato attuale.

Per quanto riguarda l'anisotropia della radiazione di fondo, nell'ambito della teoria del Big Bang, considerando solo la forza gravitazionale, l'Universo si sarebbe dovuto espandere in maniera omogenea in tutte le direzioni (ovvero isotropa), e non si spiegherebbe quindi la formazione di macrostrutture come le stelle, le galassie ecc. Per spiegarle si deve tener conto delle fluttuazioni quantistiche che, nei primissimi istanti dopo l'esplosione, avrebbero provocato differenze nella densità di materia ed energia. La radiazione di fondo ha "memoria" di quelle differenze, e la misura dell'anisotropia fornisce quindi un'istantanea di quei primi momenti. Tale misura ha rappresentato una vera sfida, poichè si sono misurate variazioni di temperatura dell'ordine del decimillesimo (come si vede nella terza delle immagini riportate sotto), e fornisce una conferma del modello inflazionario.

Per concludere, i dati pubblicati appartengono a un campo (quello della cosmologia) che per sua natura ha grosse difficoltà nel reperire elementi decisivi che permettano di capire quale sia la teoria che spiega più correttamente l'origine dell'universo. Dunque il loro contributo è molto importante, perché fornisce indicazioni utili e limiti più ristretti alle ipotesi fatte fino a ora, essendo in accordo con le previsioni della teoria inflazionaria.