15 maggio 2006

Jennifer, considerazioni postume

Più volte nei giorni scorsi, mano a mano che venivano fuori sempre più raccapriccianti particolari sulla morte della povera Jennifer e del suo bambino, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa a riguardo, perché ciò che le è stato fatto mi ha schifato profondamente.
Ma parallelamente, qualcos'altro nei servizi che vedevo mi sembrava alquanto stonato. Ed era nel momento in cui intervistavano i genitori della ragazza. Dal primo momento, non ho capito con quale stomaco la madre potesse parlare tranquillamente di come la figlia sia stata picchiata, parlando di lividi sulla pancia e su altre parti, e dopo, quando si è saputo, di come sia stata sepolta viva, con un figlio in grembo, come se parlasse di una qualsiasi sconosciuta, con una distanza alienante. Non lo so, la cosa mi straniva. Ma hanno intervistato la persona giusta? Non sarà magari una che passava di lì per caso?
E per finire, l'altro giorno vengo a sapere che un giornale pubblica la foto del bambino vestito, ma soprattutto vengo a sapere che è stata la madre stessa a incoraggiare un cronista del giornale a farlo.
Parlando con Luthien, lei osservava che forse, essendo la madre giovane, abbia cresciuto e quindi visto la figlia più come un'amica che come, appunto, una figlia, per cui magari abbia vissuto la perdita in maniera diversa da come l'avrebbe vissuta una madre. Questo ovviamente non spiega niente, nè è inteso come una giustificazione, anzi.
Comunque sia, spero che le gesta della signora finiscano qui.

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