30 giugno 2006

Alaa è stato liberato!

La notizia mi era sfuggita, anche perché in quei giorni ero fuori, ma grazie a una mail di Humar Rights First ho scoperto che Alaa, il blogger egiziano imprigionato il 7 maggio durante una manifestazione, è stato liberato il 20 giugno. In questo articolo su Punto Informatico si parla della notizia e si cita, in chiusura, anche l'azione di Googlebombing fatta da noi blogger e la campagna di HRF, che avevo subito segnalato in questo post.
Che dire, complimenti a tutti gli amici blogger che hanno partecipato, e forza Alaa!

29 giugno 2006

Giochi dell'antiguerra

Leggete un po' qui:

Presentati alla conferenza Games of Change dei videogame coinvolgenti che rendono i giocatori consapevoli dei problemi mondiali


NEW YORK, 29 giu - Ma quali modelli diseducativi e istigatori di violenza! I videogame possono aiutare a salvare il mondo e far crescere nei giovani giocatori la consapevolezza delle ingiustizie e drammatiche condizioni di vita di molti popoli. Lo dimostra la conferenza Games of Change alla New School University di New York che, giunta alla sua terza edizione con un numero di partecipanti sestuplicato rispetto alla prima del 2004, ha visto la presentazione di alcuni game "consapevoli", tra i quali spiccano Darfur is Dying e PeaceMaker.
Gli appassionati non abbiano paura, non si tratta di intrattenimenti barbosi, ma di giochi (che si possono scaricare gratuitamente dalla rete) che usano come sfondo e contesto aree problematiche del Pianeta. C'è eccome una componente violenta, ma è perpetrata dai personaggi reali dei Paesi in guerra, come il Sudan in Darfur is Dying, e non dalle persone che stanno davanti allo schermo. L'obiettivo di queste ultime è di evitare di essere uccisi o, in Peacemaker, di interpretare il ruolo del primo ministro israeliano o del presidente palestinese, per cercare di portare la pace in Medio Oriente risolvendo il conflitto con l'uso di discussioni diplomatiche invece che rispondendo con attacchi militari.
«È la nuova generazione dell'attivismo», ha detto Stephen Friedman, general manager di mtvU, un canale televisivo posseduto da Mtv, i cui programmi sono molto seguiti dai più giovani. Lo dimostrano i dati di download dei giochi consapevoli: Darfur is Dying è stato scaricato più di 750.000 volte negli ultimi due mesi; Food Force, creato dal World Food Program delle Nazioni Unite, è stato prelevato da internet da più di due milioni di utenti. (Libero News)

E visto che ci sono, ricordo che, compilando questo modulo, è possibile esortare i maggiori media italiani a dare più spazio a notizie sul Darfur.

28 giugno 2006

L'informazione italiana sul Darfur

Mi sono accorto che non avevo ancora parlato del banner di ItalianBlogs4Darfur che ho aggiunto un po' di tempo fa. Tra le altre cose, è possibile riempire un modulo per inviare ai maggiori media italiani la richiesta di occuparsi di più di questa tragedia. Solo pochi secondi per fare qualcosa di utile.
Prendo un post significativo riguardo l'informazione che si fa in Italia sulla tragedia del Darfur.

Nel gennaio 2006 Medici senza Frontiere ha presentato il secondo rapporto dell'Osservatorio Crisi Dimenticate: un'iniziativa in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia, che ha effettuato un'analisi qualitativa e quantitativa dello spazio che le principali edizioni (pranzo / sera) dei TG nazionali di RAI, Mediaset e La7 hanno dedicato alle emergenze umanitarie nel corso del 2005.
Dal loro sito si può leggere:

"Entrando poi nel dettaglio delle dieci crisi umanitarie più ignorate, anche nei nostri TG queste hanno trovato poco spazio:
1 ora e 37 minuti al fenomeno AIDS in generale (di cui 1 solo minuto dedicato alla lotta all'AIDS in Africa);
1 ora e 24 minuti dedicati alla Somalia (di cui 2 soli minuti sono stati dedicati agli scontri e alle tensioni che affliggono la popolazione civile);
48 minuti dedicati alla crisi in Cecenia;
28 minuti alla situazione in Colombia;
21 minuti ad Haiti, ma solamente al sequestro lampo di una donna di origine italiana;
8 minuti alla guerra in Congo;
7 minuti alla situazione in Sud Sudan;
4 minuti alla guerra in Uganda;
0 minuti ai conflitti interreligiosi in India nord-orientale;
0 minuti alla situazione in Costa d'Avorio.

Pochissimo spazio è stato inoltre dedicato ad altre gravi crisi umanitarie:poco più di un'ora alla tragedia del Darfur, dove due milioni di sfollati continuano a vivere in una condizione di estrema precarietà, sottoposte a violenze e tensioni permanenti.sei minuti all'epidemia di malaria, che ogni anno provoca oltre un milione di morti;due minuti alla situazione in Angola e a quella in Zimbabwe. "

E' molto istruttivo ascoltare l'intervista di don Paolo, autore del blog "Passi nel deserto", fatta a Emiliano Bos, redattore dell'agenzia MISNA.
Sempre da ItalianBlogs4Darfur, a proposito dell'intervista si legge:

Le parole di Emiliano Bos catturano da subito l'attenzione, mettendo in luce il punto di vista di un'agenzia di stampa che da sempre dà voce a quanti vengono invece dimenticati dai media tradizionali. Oltre a fornire un quadro generale della complessa situazione del Darfur, Emiliano ci svela il motivo di quello che definisce il silenzio vergognoso di una certa parte dei mass media, soprattutto italiani, su una tragedia dai numeri terrificanti. Non mancano neanche gli spunti polemici sull' intreccio tra informazione e cooperazione in Italia: "curiosamente quando sono usciti di scena alcuni [...] soggetti ammalati di protagonismo del mondo della cooperazione [...] alcuni riflettori si sono spenti". Emiliano Bos, romano, ha realizzato reportage dai Balcani, dall’Africa, dal Medio Oriente e dal Brasile, pubblicati su testate italiane e straniere. Attualmente si occupa soprattutto di questioni africane, di conflitti dimenticati e di informazione per l’agenzia di stampa on-line MISNA. Ha inoltre collaborato con la Cattedra di Storia del giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.

26 giugno 2006

Consigli per la vita (di alcuni micini)

Facciamo un esempio rigorosamente astratto. Se andando a trovare vostro nonno in una clinica vi dovesse per caso capitare di trovare in una aiuola nel parcheggio, così per fare un esempio, tre gattini di forse un paio di giorni con gli occhi ancora chiusi che miagolano, ho qualche consiglio per voi.
Innanzitutto, prima di toccarli pensateci bene, perché la madre, se torna, difficilmente li riprenderà, sentendo su di loro un odore diverso. Se pensate o sapete che la madre non tornerà (può capitare per varie ragioni), o semplicemente vi fanno pena, potete cercare di dare loro un po' di latte (esiste quello specifico per cuccioli, o se no anche del latte scremato) con una siringa. Vi accorgerete se lo state dando bene perché vedrete che lo stantuffo si accorcia quasi da solo, dal momento che succhiano. Lo so, quando succede è stupendo, quasi si capisce cosa prova una madre che allatta il suo bimbo (o cucciolo)...
Dopo dovete massaggiargli il pancino nelle vicinanze della vescica usando un fazzoletto, in modo da stimolargli i bisognini (la madre a questo scopo li lecca).
Se siete arrivati a questo punto siete praticamente fregati, ma avete comunque due opzioni: prenderli se vi è possibile, o lasciarli una notte sperando che la madre torni a prenderli nonostante tutto, e tenerli comunque in caso contrario.
Sappiate in ogni caso che se scegliete la seconda possibilità può succedere che il giorno dopo scopriate che uno è scomparso, e che gli altri due, strisciando (perché ancora non si reggono sulle zampine), abbiano raggiunto l'asfalto, e che qualche automobilista distratto abbia fatto il resto...
A questo punto potete tranquillamente disperarvi e darvi del coglione per non averli per esempio messi più lontani dal bordo dell'aiuola, o per non averli presi subito tutti e tre.
Rimane il fatto che questa è una giornata di merda.

23 giugno 2006

Tinghing en' ritinghing

...ovvero: di pasticciotti, tagliatelle, ma soprattutto maccheroni.

Finalmente torno a postare dopo una lunga assenza dal blog, dovuta a due impegni consecutivi che mi hanno tenuto molto occupato e lontano da casa. E' stata una parentesi molto stancante, fatta di una settimana di lezioni, che ho seguito con grande interesse, e tre giorni di meeting con annessa una mia presentazione della quale ho avuto conferma solo due giorni prima, intervallati da viaggi in treno e conditi di notti con quattro ore di sonno. Devo dire che sono contento di questo ritorno, alla fine mi mancava la vita di tutti i giorni, così come la cucina di casa.
Posso però raccontare di aver assistito dal vivo a una chicca, anzi, a una Zichicca! Mercoledì era compreso infatti, nel corso del meeting, un talk di Zichichi, ma siccome si trattava delle stesse cose di cui aveva parlato a dicembre durante un convegno a Erice, non l'ho molto seguito, preferendo la lettura sul mio portatile di alcuni post degli ottimi Herakleitos e Barbara, seguiti dalla visione dell'inizio di Portogallo-Messico (santo wireless!). La mia attenzione si è un po' risvegliata al momento delle domande, ed è stato durante la risposta a una di esse che ho sentito questa perla di puro inglese maccheronico. Per fortuna sono riuscito a soffocare l'accesso di riso inconsulto che mi stava venendo; è stato davvero stupendo!!!! :)

09 giugno 2006

Nuovi link (4)

Aggiungo tra i link altri due blog:

  1. ilblogdibarbara, aggiornato molto spesso con post molto interessanti su vicende personali e storiche, con particolare riferimento a Israele e agli ebrei in generale. Una sola raccomandazione, non contradditela troppo, sennò è capace di mandarvi a quel paese... ;)
  2. SaveTheRabbit.net, ottimo in fatto di questioni internazionali, una visione seria e completa sugli avvenimenti e su TUTTE le guerre (non solo su quelle che vanno di moda) che avvengono nel mondo.

08 giugno 2006

Anche HRF si accorge di Egypt

Tra molti blogger la vicenda di Alaa Seif al-Islam, blogger egiziano in prigione, era nota da settimane. Ora anche Human Rights First ha avviato una campagna in suo favore, per cui chiunque voglia agire vada su questa pagina e clicchi su "Take Action".

07 giugno 2006

Ultime dal Darfur

Ho ricevuto questa mail da HRF sulla situazione in Darfur, la riporto così come mi è arrivata (ovvero senza tradurla):

This week marks one month since the Darfur Peace Agreement was signed - and sadly the rape and murder in Darfur continue and the violence is now spilling over into neighboring Chad.

Our colleague, Dr. Mudawi Ibrahim Adam, the Chair of a Sudanese human rights group, visited Darfur last week. He called us from a satellite phone. At one point during the call he asked us: "Can you hear the bullets?" The Janjaweed were just 1.5 kilometers away from the village Dr. Mudawi was visiting.

Dr. Mudawi managed to return safely to Khartoum, but he reports of growing chaos in Darfur, and worries that the world has moved on - even though just one month ago Darfur was the subject of rallies, news stories and celebrity attention.

Last week, we sent a letter to Secretary-General Annan, urging him to immediately appoint a UN Special Envoy for Peace in Darfur - someone who can lead an effort to secure peace - making Darfur a daily priority until the violence stops and peace takes root.

We aren't asking you to take any action today, but we wanted to keep you posted on our efforts. You can read more about our call for a UN peace envoy in an article I wrote in yesterday's Miami Herald.

02 giugno 2006

Il vostro grosso grasso raccontapalle

Che il personaggio Michael Moore sia poco limpido mi era già chiaro, ed emigrante ne rende noto un esempio interessante.