Alaa è stato liberato!
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Leggete un po' qui:
Presentati alla conferenza Games of Change dei videogame coinvolgenti che rendono i giocatori consapevoli dei problemi mondiali
NEW YORK, 29 giu - Ma quali modelli diseducativi e istigatori di violenza! I videogame possono aiutare a salvare il mondo e far crescere nei giovani giocatori la consapevolezza delle ingiustizie e drammatiche condizioni di vita di molti popoli. Lo dimostra la conferenza Games of Change alla New School University di New York che, giunta alla sua terza edizione con un numero di partecipanti sestuplicato rispetto alla prima del 2004, ha visto la presentazione di alcuni game "consapevoli", tra i quali spiccano Darfur is Dying e PeaceMaker.
Gli appassionati non abbiano paura, non si tratta di intrattenimenti barbosi, ma di giochi (che si possono scaricare gratuitamente dalla rete) che usano come sfondo e contesto aree problematiche del Pianeta. C'è eccome una componente violenta, ma è perpetrata dai personaggi reali dei Paesi in guerra, come il Sudan in Darfur is Dying, e non dalle persone che stanno davanti allo schermo. L'obiettivo di queste ultime è di evitare di essere uccisi o, in Peacemaker, di interpretare il ruolo del primo ministro israeliano o del presidente palestinese, per cercare di portare la pace in Medio Oriente risolvendo il conflitto con l'uso di discussioni diplomatiche invece che rispondendo con attacchi militari.
«È la nuova generazione dell'attivismo», ha detto Stephen Friedman, general manager di mtvU, un canale televisivo posseduto da Mtv, i cui programmi sono molto seguiti dai più giovani. Lo dimostrano i dati di download dei giochi consapevoli: Darfur is Dying è stato scaricato più di 750.000 volte negli ultimi due mesi; Food Force, creato dal World Food Program delle Nazioni Unite, è stato prelevato da internet da più di due milioni di utenti. (Libero News)
E visto che ci sono, ricordo che, compilando questo modulo, è possibile esortare i maggiori media italiani a dare più spazio a notizie sul Darfur.
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Aggiungo tra i link altri due blog:
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This week marks one month since the Darfur Peace Agreement was signed - and sadly the rape and murder in Darfur continue and the violence is now spilling over into neighboring Chad.
Our colleague, Dr. Mudawi Ibrahim Adam, the Chair of a Sudanese human rights group, visited Darfur last week. He called us from a satellite phone. At one point during the call he asked us: "Can you hear the bullets?" The Janjaweed were just 1.5 kilometers away from the village Dr. Mudawi was visiting.
Dr. Mudawi managed to return safely to Khartoum, but he reports of growing chaos in Darfur, and worries that the world has moved on - even though just one month ago Darfur was the subject of rallies, news stories and celebrity attention.
Last week, we sent a letter to Secretary-General Annan, urging him to immediately appoint a UN Special Envoy for Peace in Darfur - someone who can lead an effort to secure peace - making Darfur a daily priority until the violence stops and peace takes root.
We aren't asking you to take any action today, but we wanted to keep you posted on our efforts. You can read more about our call for a UN peace envoy in an article I wrote in yesterday's Miami Herald.
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