22 luglio 2007

Liberazione dal Servaggio

"Tra i resoconti di dolore e rovina che ci sono giunti dalle tenebre di quei giorni, ve ne sono però alcuni dove il dolore si accompagna alla gioia e, all'ombra della morte, luce imperitura. E di tali storie, la più bella alle orecchie degli Elfi è pur sempre quella di Beren e Luthien.(...)
Lo spirito di Beren, per preghiera di lei, indugiò nelle aule di Mandos riluttante ad abbandonare il mondo, finchè Luthien giunse a dare l'ultimo addio alle tetre sponde del Mare Esterno, donde gli Uomini che muoiono partono per mai più tornare. Ma lo spirito di Luthien piombò nel buio, e alla fine fuggì, e il corpo di lei giacque simile a un fiore che sia d'un tratto svelto e per un pò rimanga, incorrotto, sull'erba.

Allora un inverno, quasi fosse la bianca stagione degli Uomini mortali, scese su Thingol. Luthien però giunse alle aule di Mandos, dove stanno i luoghi risevati agli Eldalie, di là dalle dimore dell'Ovest, ai confini del mondo. Ivi coloro che attendono se ne stanno nell'ombra dei loro pensieri.

Ma la bellezza di Luthien era più che la loro bellezza, e il suo dolore più profondo del loro; e Luthien si inginocchiò davanti a Mandos e cantò per lui.

Il canto di Luthien al cospetto di Mandos fu il più bello che mai sia stato contesto in parole, il canto più triste che mai il mondo udrà. Immutato, imperituro, ancora lo si canta in Valinor, inaudibile al mondo, e ad ascoltarlo i Valar si rattristano. Ché Luthien intrecciò due temi di parole, quello del dolore degli Eldar e quello della pena degli Uomini, le Due Stirpi che sono state fatte da Iluvatar per dimorare in Arda, il Regno della Terra tra le innumerevoli stelle. E mentre gli stava inginocchiata davanti, le lacrime cadevano sui piedi di Mandos come pioggia sulle pietre; e Mandos fu mosso a pietà, come mai era stato prima né mai è stato in seguito.

Ragion per cui convocò Beren ed (...) essi tornarono a incontrarsi di là dal Mare Occidentale. Mandos però non aveva il potere di trattenere gli spiriti degli Uomini che morivano entro i confini del mondo, dopo il tempo della loro attesa; né poteva mutare i destini dei Figli di Iluvatar.

Andò pertanto da Manwe, Signore dei Valar, che comandava il mondo per mandato di Iluvatar; e Manwe chiese consiglio al suo pensiero più intimo, dove la volontà di Iluvatar si rivelava.

E queste sono le scelte che egli offrì a Luthien. A cagione delle sue fatiche e del suo dolore, sarebbe stata liberata da Mandos, per andare a Valimar e quivi dimorare sino alla fine del mondo tra i Valar, dimenticando tutte le pene che aveva sopportato in vita. Lì però Beren non poteva recarsi, non essendo permesso ai Valar di esimerlo dalla Morte, la quale è il dono fatto da Iluvatar agli Uomini. L'altra scelta invece era questa: che essa potesse tornare nella Terra-di-Mezzo portando con sé Beren, per abitarvi ancora, ma senza alcuna certezza né di vita né di gioia. E sarebbe divenuta mortale, e soggetta a un secondo decesso, esattamente come lui; e allora avrebbe lasciato il mondo per sempre, e della sua bellezza sarebbe rimasta soltanto memoria nei canti.

Fu questa la sorte che Luthien scelse, voltando le spalle al Reame Beato e rinunciando a tutte le pretese di parentela con coloro che vi dimoravano; perchè in tal modo, quale che fosse il dolore che poteva attenderli, i destini di Beren e Luthien sarebbero stati uniti e i loro sentieri li avrebbero condotti insieme di là dai confini del mondo.."

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